Dopo la nota inviata dal Coordinamento Nazionale, l’Autorità scrive ai Presidenti del Consiglio, del Senato e della Camera chiedendo “massima tempestività nell’erogazione degli emolumenti spettanti ai lavoratori per scongiurare il rischio di tensioni sociali”
Il 18 giugno scorso il Coordinamento Nazionale di Cisal Trasporti, a firma di Andrea Gatto scriveva:
“Egregio Sig. Presidente, riteniamo innanzitutto doveroso far presente che fin dall’inizio della grave pandemia che ha investito il Paese, il Comparto dei Trasporti è sempre stato attivo, ancorchĂ© in modo contingentato. Nel frattempo, la Commissione di Garanzia ha fermamente invitato le Organizzazioni Sindacali a non effettuare azioni di sciopero dal 25 febbraio al 30 aprile, per “evitare ulteriore aggravio alle istituzioni coinvolte nell’attivitĂ di prevenzione e contenimento della diffusione del virus Covid-19”. La scrivente Organizzazione Sindacale e le Federazioni di Settore ad essa aderenti, proprio considerando la gravitĂ della situazione, hanno ottemperato a tale richiesta. Successivamente, terminato il periodo di sospensione da ogni azione di sciopero, per favorire la progressiva ripresa delle attivitĂ economiche, Ella invitava nuovamente le Parti Sociali al senso di responsabilitĂ , per i settori dei servizi pubblici essenziali. Oggi, lo scrivente Coordinamento Nazionale, proprio appellandosi al senso di responsabilitĂ dell’AutoritĂ che Lei rappresenta, intende portare alla Sua attenzione le gravissime condizioni in cui versano i lavoratori di alcuni Settori del Comparto Trasporti quali, tra gli altri, il trasporto aereo, il trasporto marittimo, il trasporto pubblico locale, il servizio di taxi, il settore degli appalti ferroviari, nonchĂ© Anas e Autostrade. Il periodo di lockdown, a causa della forzosa riduzione delle attivitĂ , ha comportato per questi settori un massiccio ricorso agli strumenti di sostegno al reddito. Purtroppo, i ritardi accumulati da parte dei Fondi Bilaterali – istituiti presso l’INPS – nell’erogare ai lavoratori le indennitĂ economiche spettanti, unite ai ritardi nella corresponsione delle indennitĂ di cassa integrazione, stanno generando una situazione sociale non piĂą sostenibile e stanno alimentando forti tensioni tra i lavoratori, anche in considerazione dei sacrifici loro richiesti, per assicurare comunque la continuitĂ di servizi indispensabili. Pertanto, in assenza di una qualche forma di sostegno al reddito e senza una concreta riduzione dei tempi di attesa per percepirla, sarĂ messa in seria discussione la tenuta stessa di questi settori e le prestazioni lavorative non potranno essere garantite ancora a lungo. La Commissione di Garanzia, ai sensi dell’art. 13 lettera h) della Legge n. 146/90, ha anche il potere di intervenire su comportamenti che potrebbero determinare l’insorgenza del conflitto o l’aggravamento dei conflitti in corso, e un suo intervento non è piĂą rinviabile. In mancanza di tale iniziativa, lo scrivente Coordinamento Nazionale e le Federazioni di Settore ad esso aderenti, prima che queste criticitĂ sfocino in forme estese e non piĂą controllabili di astensioni spontanee, si riterranno liberi di rappresentarle e convogliarle in ogni forma legittima e diffusa di protesta. Auspicando che la gravitĂ della situazione sia attentamente considerata, si porgono distinti saluti”.
Nelle ultime ore la risposta della Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali