TPL, è il giorno dello sciopero nazionale: 24 ore di stop e manifestazione davanti il ministero dei Trasporti

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Il trasporto pubblico locale si ferma. Ancora. Oggi venerdi 8 novembre 2024 è il giorno dello sciopero nazionale di 24 ore, senza fasce di garanzie, proclamato dalla Faisa Cisal e da tutte le altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale. Svolta inoltre una manifestazione nazionale a Roma davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture alla quale parteciperà il segretario generale Cisal Francesco Cavallaro.

“Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nel settore del trasporto pubblico locale è una priorità non più rinviabile, nell’interesse tanto dei lavoratori quanto dei cittadini”. Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, a margine della manifestazione davanti il Ministero dei Trasporti organizzata in occasione dello sciopero nazionale del TPL. “La crisi del Trasporto pubblico locale – ha sottolineato Cavallaro – sta colpendo doppiamente il Paese: da un lato peggiora le condizioni degli operatori del settore, dall’altro compromette un servizio essenziale per milioni di cittadini”. Secondo il Segretario Generale della Cisal, “senza un significativo miglioramento delle condizioni lavorative e retributive, qualsiasi tentativo di potenziare il servizio e proseguire nella transizione ecologica sarebbe destinato al fallimento”. Cavallaro ha poi evidenziato come “le attuali condizioni di lavoro stiano rendendo sempre meno attrattivo il settore per le nuove generazioni, con ripercussioni dirette sulla qualità del servizio offerto all’utenza. Non è possibile parlare di mobilità sostenibile – ha aggiunto – se non siamo in grado di garantire dignità professionale a chi deve erogare questi servizi quotidianamente”. Il segretario generale della Cisal ha quindi ribadito l’impegno della Confederazione a sostenere le rivendicazioni della Faisa Cisal che tutela la categoria degli autoferrottanvieri, sottolineando come “il miglioramento delle condizioni dei lavoratori di questo settore sia direttamente collegato all’efficienza e alla sicurezza del servizio per tutti i cittadini”.

“Oggi, ci troviamo uniti per far sentire la nostra voce e rivendicare diritti fondamentali per il settore del trasporto pubblico. Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte all’abbandono e al disinteresse che minacciano il nostro lavoro e il nostro futuro. Siamo in prima linea per difendere non solo i nostri posti di lavoro, ma il diritto di tutti a un sistema di trasporto pubblico degno, accessibile e sicuro. È inaccettabile che, in un momento storico così delicato, il Fondo Nazionale Trasporti sia stato svuotato, riducendo i finanziamenti da oltre 6 miliardi nel 2009 a poco più di 5 miliardi oggi, con un taglio del 18%. Questo mentre l’inflazione e la crisi energetica rendono ogni giorno più difficile il nostro lavoro. Chiediamo un sistema integrato con regole chiare e un piano che unisca invece di dividere. È fondamentale garantire tutele legali e condizioni di lavoro sicure, affinché nessuno di noi venga lasciato solo. La sicurezza non è un’opzione, ma un diritto sacrosanto. E’ inaccettabile che il contratto nazionale del trasporto pubblico sia stato rinnovato solo tre volte in vent’anni. Chiediamo dignità, retribuzioni giuste e condizioni che permettano di attrarre nuove generazioni in un settore che non deve più essere visto come un’opzione precaria.Oggi, ribadiamo con forza che il trasporto pubblico non è un optional, ma un diritto fondamentale per tutti. Pretendiamo un futuro migliore, un trasporto pubblico che risponda alle esigenze della nostra società, che garantisca mobilità sostenibile e inclusiva. Siamo qui per dire “basta!” e per lottare per il rinnovo del contratto nazionale, per un sistema di trasporto pubblico
sicuro, giusto ed efficiente. Non ci fermeremo finché non saranno ascoltate le nostre richieste e garantiti i nostri diritti.” Così il segretario generale della Faisa Cisal, Mauro Mongelli.