La Fialc Cisal ha proclamato lo stato di agitazione di tutte le maestranze con immediato blocco dello straordinario. Oggi, mercoledì 30 ottobre 2024, si è riunito il direttivo territoriale del sindacato brindisino, alla presenza dei suoi delegati e della segreteria provinciale, con unico argomento all’ordine del giorno il piano industriale di Eni-Versalis con particolare focus sullo stabilimento di Brindisi. La segreteria provinciale e i delegati hanno lungamente discusso di quanto appreso a Roma in sede di presentazione lo scorso 24 ottobre e delle possibili ripercussioni che gli stravolgimenti industriali avrebbero sulla vita produttiva del sito e delle centinaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti.
Si legge in una nota di Fialc Cisal: “Sconcerto diffuso ha destato, infatti, in queste settimane, la oramai dichiarata intenzione di fermare l’impianto Cracking di Brindisi. Sino a pochi mesi addietro, il P1CR, era ritenuto gioiello del Gruppo Eni, invidiato nel panorama impiantistico di tutta Europa per le caratteristiche di efficienza tecnologica e di performance. È emersa, pertanto, apprensione da parte dei presenti in considerazione del cambiamento radicale delle attività annunciate, che ad oggi lasciano spazio a una significativa preoccupazione per il futuro, neanche troppo lontano, che tanti dipendenti dovranno affrontare”.
“Tutti i dirigenti e gli intervenuti hanno condiviso la richiesta della segreteria nazionale Fialc Cisal con la quale si è chiesto di poter interloquire direttamente con la premier Giorgia Meloni affinché il Governo centrale, direttamente interessato poiché azionista di maggioranza del gruppo, attenzioni la questione e attui ogni intervento utile al consolidamento della chimica italiana. Alla luce delle considerazioni esposte e del turbamento ingenerato nelle persone, il direttivo territoriale della Cisal in uno con la segreteria provinciale, in attesa di futuri avvenimenti che possano chiarire i dubbi attuali e fornire precise rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali sempre e comunque nel gruppo Eni, ritengono doveroso chiedere un urgente incontro, attraverso la direzione del personale, ai massimi livelli manageriali dell’azienda”, concludono dal sindacato.